Introducción

Camillo Tosti cumple 100 años!

¡Éste es el gran acontecimiento del 10 de enero del 2012!

He querido hacerle un homenaje invitando a todo sus familiares y amigos a que le escriban. No se trata de los sólitos buenos deseos de cumpleaños pues comprenderán que al que tiene 3 cifras en su edad no se le puede felicitar igual.

Es sobre las vivencias que hemos tenido con él. Es el Camillo en todas sus edades, casi (no he encontrado quien lo conozca de niño) y que está vivo en la memoria de quienes lo conocemos como si todos los momentos de su vida estuvieran juntos, reunidos en el presente.

Myriam Mercedes

sábado, 24 de diciembre de 2011

Miriam Tosti (nieta)


Camillo, Daniele y Miriam


Mio nonno amava raccontarmi che quando ero molto piccola, mi portava con sé in ufficio mettendomi nella tasca della sua giacca. Per molto tempo sono stata convinta che ciò fosse realmente accaduto!

Uno dei primi ricordi che ho dei miei nonni Camillo e Alicia (per me è sempre stata Alicia, tra l’altro uno dei nomi che mi hanno dato i miei genitori in suo onore, mai Italia), è vederli da dietro il vetro trasparente che a quei tempi a Fiumicino separavano l’area del ritiro bagagli dalla zona degli arrivi. Quanto mi emozionavo nel momento in cui li vedevo, appena sbarcata dal volo Varig proveniente da Rio!

Due le cose che da ragazzina maggiormente mi affascinavano di mio nonno: i suoi incredibili e, stranamente, spesso divertenti racconti delle esperienze vissute durante la prigionia e la sua per me immensa cultura. Niente di nuovo, tutti noi, familiari e non, abbiamo ricordato la stessa cosa. Ma come evitarlo? I suoi racconti hanno segnato la mia infanzia e adolescenza, al punto che ancora oggi ho un grandissimo interesse per tutto ciò che riguarda quel periodo. Della sua cultura, per la quale provavo un’enorme ammirazione, ho il vivissimo ricordo di quando, appassionata lettrice dodicenne, ingenuamente gli chiesi di consigliarmi un libro. Si presentò dopo pochi minuti con non so più quale saggio di Benedetto Croce. Con tutta la buona volontà iniziai a leggerlo, ma dopo circa tre pagine mi sono dovuta arrendere, per tornare con la coda tra le gambe dal nonno, che, probabilmente un po’ deluso, è passato ad un più leggero “Lasciate fare a Psmith” di P.G. Wodehouse! E pensare che lui alla mia stessa età non solo leggeva Croce, ma con la sua paghetta ne faceva rilegare le copie marcandole con le proprie iniziali! Si può dire che grazie a Croce sono diventata un’appassionata estimatrice dello humour inglese di Wodehouse!

Oggi che sono mamma mi diverto a vedere il nonno “interrogare” Sara sull’Iliade e l’Odissea per poi rivolgersi a Daniele in latino, tra lo sconcerto dei miei pur intelligentissimi figli!

Quando da bambine arrivavamo a Roma, non avendo amichetti della nostra età, stavamo sempre con i nonni: insieme ci divertivamo a guardare Portobelllo in televisione, giocavamo a canasta (quanto mi snervava l’eccessiva prudenza del nonno in queste occasioni!), ci portavano al cinema nelle sale parrocchiali a vedere i film di Totò, alle giostre del Pincio o di piazzale delle Muse, a prendere il miglio gelato del mondo a viale Libia (o via Lelibia come pensavo io si chiamasse!) quando andavamo da Antonietta, la sarta di fiducia della nonna. A quei tempi mi sembrava un posto lontanissimo: chi l’avrebbe mai detto che 30 anni dopo sarei andata abitare proprio lì dietro!

Ma il ricordo più bello che è di come mia nonna si appoggiava al nonno, di come lo guardava con quei suoi dolcissimi occhi neri, con lo stesso sguardo che sicuramente aveva a quindici anni quando lui andava a prenderla a casa per portarla a passeggio a villa Haas.

Tanti auguri nonno, da noi tutti,

Miriam, Federico, Sara e Daniele

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